martedì 23 dicembre 2014


 
Pensiero Montorese
In questo periodo prenatalizio nel nostro comune vi è un fiorire di attività sociali, culturali e ricreative che mettono in risalto il senso dello stare insieme e del sentirsi comunità.

Queste manifestazioni sono il frutto dellimpegno di tante persone che vivono appieno la gioia e la condivisione delle loro associazioni di appartenenza e quindi il ringraziamento profondo va soprattutto a loro che con tanti sacrifici organizzano tali attività.

Manifestazioni che spaziano dal teatro alla cultura, da momenti ludico ricreativi alla riscoperta delle bellezze del nostro territorio, elemento non di secondo piano è certamente il fatto che molte iniziative hanno come filo conduttore anche la solidarietà.

Un piccolo appunto, se mi è consentito, è rivolto allamministrazione che potrebbe, così come tentato con le manifestazioni estive, farsi promotrice di un coordinamento e un maggior coinvolgimento in tutto questo fiorire di partecipazioni associative.

La crisi economica che ha colpito il tessuto produttivo sta coinvolgendo anche laspetto sociale e delle relazioni, minando la fiducia, sia dei rapporti interpersonali che sociali, facendo prevalere un senso di sconforto e di distacco, non solo dalla politica ma anche dalla partecipazione attiva dei cittadini.

Nel nostro comune, però, stiamo vivendo un periodo fecondo, caratterizzato da un  fermento associativo, accompagnato da una maggiore voglia di partecipazione dei cittadini che si evince dalle continue discussioni e proposte che emergono anche dai social media. Questo elemento deve essere colto con animo positivo dalle forze politiche del nostro territorio, sia di maggioranza che di opposizione, cercando di invogliare sempre di più la partecipazione attiva alle scelte che interessano la nostra comunità, con fatti concreti e non solo con parole di facciata.

In politica, a volte, una vittoria può riuscire fatale come la più disastrosa delle sconfitte. Non foss'altro perché le molle vitali, che fino a un momento prima erano tese dalla necessità della sfida elettorale, si allentano d'improvviso e ognuno sente diminuirsi dentro, come se col nemico politico avesse perso (almeno un po') anche la propria ragione di esistere.

Per questo ritengo che le scelte fondamentali debbono essere quanto più condivise, altrimenti si perde sempre di più la fiducia dei cittadini, aumentando quanti restano delusi dalla politica. Viviamo in Paesi dove l'alternanza in politica è la regola, dove non si ragiona tanto dì povertà assoluta ma di povertà relativa, dove non mancano le possibilità di scelta.

Per questo l'augurio è che diventiamo una comunità più coesa, perché solo  riacquistando un maggiore senso di fiducia nelle potenzialità del nostro territorio possiamo vincere la sfida che la crisi economica ha determinato.

Una certezza è che oggi c'è più eguaglianza di ieri. E che noi, nonostante tutto quello che ci sta capitando, siamo più eguali di quanto non lo fossero i nostri nonni. Oggi c'è una maggiore sensibilità verso questi aspetti, perché quanto più un male declina tanto più quello che resta di esso ferisce la nostra sensibilità. Non è che ieri dominasse l'eguaglianza; è che l'ineguaglianza non suscitava scandalo.

Tocqueville, lo aveva capito benissimo: «il male sopportato pazientemente come inevitabile scriveva diviene intollerabile, non appena concepiamo l'idea di liberarcene». Proprio perché abbiamo cominciato a "liberarcene", proprio per questo denunciamo il male residuo con maggiore consapevolezza.

L'augurio è che Montoro possa riuscire in questo sfida.

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